Anche l’edizione 2010 della processione dei Misteri è terminata. Ventiquattro ore vissute intensamente, dal primo colpo di tamburo fino all’ultimo colpo di “ciaccula”. E’ stata buona processione anche se non paragonabile alla perfetta edizione del 2009, ma tutto sommato è andata bene.
Le pecche di questa edizione appena terminata sono stati i distacchi tra un gruppo e l’altro sia nella discussa e sempre meno consona Via Fardella, sia sul Corso Vittorio Emanuele percorso dai Misteri nel tragitto finale di ieri; distacchi che sono stati recuperati grazie al pronto intervento del comitato esecutivo che ha fatto di tutto per far arrivare in tempo i Sacri Gruppi in Piazza Purgatorio.
E infatti, per quanto riguarda la tempistica, il primo gruppo è arrivato in piazza poco prima delle 8.00 e l’Addolorata ha varcato il portone del Purgatorio alle 13.20. La piazza sotto il punto di vista logistico era organizzata bene, decisamente meglio rispetto agli scorsi anni, poiché oltre ad esserci più spazio per l’entrata dei gruppi, non c’era la calca che solitamente si trova davanti la chiesa e il servizio security è stato meno zelante rispetto alle processioni degli scorsi giorni. La fase di entrata quindi, è stata perfetta, ma aldilà di ciò, bisogna senza dubbio aprire una considerazione sulla inutilità della Via Fardella nel percorso.
Come al solito si è assistito al solito spettacolo, nonostante l’ordinanza comunale sul divieto di vendita di bevande in bottglia, le due corsie dell’arteria principale della città erano piene di cartacce e bicchieri vuoti, sia perché i cestini erano troppo piccoli, ma soprattutto perché in quella via sembrava che ci fosse tutto tranne che una processione, dove il Venerdì Santo diventa un’occasione diversa per bere qualcosa davanti al localino alla moda; va sottolineato però l’efficiente servizio di pulizia delle strade, operativo immediatamente dopo il passaggio dei Sacri Gruppi. Per fortuna che intorno alle 2.00, i Misteri hanno iniziato il loro cammino senza bande e processioni verso il centro storico, dove la qualsiasi pecca organizzativa viene dimenticata facilmente sia per la bellezza dei Sacri Gruppi, sia per il fascino della notte dei Misteri, che rappresenta senza dubbio la vera notte bianca trapanese che racchiude secoli di storia.
E come una tradizione secolare, la caratteristica “nottata dei Misteri” si è svolta seguendo il rituale di sempre: “tamburi”, “ciaccule” e “arrancate” a passo veloce. Alcuni ceti hanno predisposto una zona dove poter effettuare i cambi dei ceri consumati con altri nuovi, e il popolo trapanese era lì accanto ai gruppi che come al solito sono stati portati anche da tanta gente comune. Appena superata Via Custonaci, si sono ricomposte bande e processioni del ceto dei pescatori e dei pescivendoli e nel frattempo si ricomponevano le processioni degli altri ceti che hanno iniziato il tragitto di rientro intorno alle 6.00.
La fase di entrata in chiesa è stata suggestiva per tutti i gruppi, le cui entrate sono state accompagnate tutte dagli applausi degli spettatori che hanno cominciato a riempire la piazza già un’ora prima dell’orario previsto di entrata del primo gruppo. Commovente l’entrate di “Gesù nell’urna” che apriva al sipario all’entrata più attesa, ovvero quella dell’Addolorata. Poco prima dell’entrata del simulacro, c’è stato un momento di preghiera recitato da Padre Adragna e il consueto discorso del vescovo al termine del quale, tra le note della marcia funebre “Malinconia”, l’Addolorata è rientrata al Purgatorio sotto migliaia di petali di fiori gettate degli abitanti di Piazza Purhatorio.
La chiesa del Purgatorio rimarrà chiusa al pubblico fin quando non si risistemeranno tutti i gruppi secondo l’ordine in cui sono disposti durante l’anno. Stamattina alle 10.30 intanto, si svolgerà la processione del risorto, ma il prossimo vero appuntamento per i trapanesi veraci è il prossimo 18 aprile con la storica processione di San Francesco di Paola, protettore della gente di mare; una processione allegra e caratteristica che rappresenta in un certo senso il vero inizio della Pasqua per gli abitanti del centro storico che già si preparano per la prossima edizione dei Misteri che nel 2011 cadrà il 22 aprile: sarà un’ennesima pagina di storia come quella scritta ieri appena si è chiuso il portone del Purgatorio.
CURIOSITA’ E COMMENTI Anche per quest’anno, sono stati numerosi i turisti che hanno deciso di trascorrere la Settimana Santa in città; tra di loro anche tanti trapanesi che vivono al nord e che puntualmente ogni anno decidono di assistere alla nostra plurisecolare processione. I commenti sono stati positivi; la processione affascina, trascina, travolge, ma per molti di loro sono tante le cose che non vanno e che solo l’occhio spettatore può cogliere. C’è chi si è domandato come mai durante il passaggio dei gruppi non c’è molta gente che prega, e come mai una processione religiosa sia vista da molta gente come una tradizione folkloristica. I trapanesi che vivono fuori invece si dividono in due; c’è chi ha apprezzato la processione dei giorni nostri rispetto a quelle di qualche anno fa, ma ci sono anche molte persone che hanno reagito negativamente nei confronti del percorso di quest’edizione appena terminata. C’era chi si ricordava dei soli percorsi al centro storico e di tutti quei quartieri che non sono più attraversati dalla lunga processione trapanese. Mentre a Trapani, finiti i riti del Venerdì Santo, c’è chi si sta preparando le valigie per ritornare nelle proprie città, c’è anche chi ha preferito non assistere alla processione dei Misteri per altri luoghi dislocati in Italia o all’estero; tra di essi il noto scrittore trapanese Giovanni Cammareri che per il terzo anno consecutivo ha deciso di fare a meno della processione dei Misteri. “I Misteri hanno perso il fascino originario, non hanno niente a che vedere con le semplici processioni degli anni passati; è una scelta decisa a malincuore, ma sicuramente necessaria; la processione di oggi non è più quella di una volta; troppi cambiamenti che non fanno altro che danneggiare l’immagine della più bella processione dei Misteri di tutta Italia”. Soddisfatti invece molti trapanesi che hanno assistito al passaggio dei gruppi per le vie della città: “In sostanza è andato tutto bene; la processione è stata ordinata specialmente nelle prime fasi, belli gli addobbi e soprattutto gli abiti variegati dei processionanti appartenenti ai ceti”. Non è piaciuto a molti invece l’entrata del gruppo “La ferita al costato”, quando in piazza Purgatorio i portatori hanno lanciato in alto dei fiori poco prima di entrare in chiesa, novità, come direbbe Cammareri, che non hanno niente a che vedere con la processione.
ADDOLORATA E IL VOLTO SFIGURATO DELLA CITTA’ Anche quest’anno, come di consueto il Vescovo di Trapani Mons. Miccichè ha letto il suo intervento conclusivo poco prima che l’Addolorata entrasse in chiesa. Si è trattato sostanzialmente di una preghiera che iniziava così: “O Gesù benedetto, abbiamo seguito con tutto il cuore e la mente, il cammino doloroso della tua passione e morte in croce, i abbiamo accompagnato lungo la via del Calvario meditando il mistero della tua vita donata per amoreattraverso i riti solenni della Settimana Santa e nel percorso di questa nostra processione dei Misteri. -Musiche, canti, preghiere si sono innalzate verso il cielo implorando misericordia e perdono per noi, per questo mondo in fibrillazione dove guerre e ingiustizie sono spesso il pane quotidiano di un’umanità piegata”. Prosegue Miccicchè dicendo: “Il tuo volto si riflette in quello di ogni persona umiliata ed offesa, ammalata e sofferente, sola, abbandonata e disprezzata. Riconosciamo il tuo volto sfigurato dove il male sembra vincere sul bene, nelle famiglie dove l’amore si è spento, nei giovani senza speranza e senza prospettive di senso per la loro vita, nel volto di chi ha perso il lavoro e manca del necessario per vivere, nello sguardo di chi ha perduto la dignità di essere uomo e si trascina nel vuoto di un’esistenza vuota fatta di bisogni fasulli, alla ricerca del successo ad ogni costo. Il tuo volto sfigurato lo vediamo anche nella nostra città, nei quartieri abbandonati, ogni volta che barattiamo la giustizia, il bene comune, la legalità con gli interessi personali, con il clientelismo con la sete di potere….Troppe coscienze oggi sono asservite a logiche di potere gestite da lobby economiche e politico-partitiche, il cui obiettivo subdolo è quello del dominio sullo spirito dell’uomo, sulla sua capacità di pensare con la propria testa…Chi vive nell’odio, chi non permette al cuore di aprirsi all’altro chiudendosi a riccio in un egoismo gretto e meschino, non è capace di gustare la bellezza di una vita spesa per amore.Sia resurrezione e vita per i nostri ragazzi perché sentano il calore, l’affetto della famiglia, trovino educatori attenti e capaci e l’accoglienza materna della Chiesa. Sia resurrezione e vita per i nostri giovani perché non si lascino trascinare nel vortice del nulla e si sentano amati e non giudicati da una società che vorremmo meno egoista, meno razzista, più solidale. Sia resurrezione e vita per le nostre famiglie dove non manchi l’amore, la capacità di ricominciare, di sapersi perdonare a vicenda, dove la vita venga accolta e rispettata dal concepimento fino all’ultimo respiro, dove gli anziani trovino rispetto e affetto”. Il Vescovo ha proseguito poi con un messaggio rivolto all’Addolorata dicendo: “O Madre Addolorata, Tu che sei rimasta intrepida sotto la croce sei la stella della nostra speranza. Tu che dal Cristo tuo figlio sei stata a noi donata come Madre, accompagnaci alla tomba vuota. perché anche noi possiamo essere testi moni del Risorto. Lui, vivo in mezzo a noi, è la certezza di una vita nuova Insegnaci, o Madre cara, ad alzare gli occhi e soprattutto il cuore. A sollevare lo sguardo, distogliendolo dalle cose del mondo, ad orientarci verso ciò che veramente vale, a scorgere il mistero meraviglioso dell’amore di Dio, l’unica verità realmente redentrice, a sperimentare il perdono e a saperlo donare”.
Francesco Genovese