Si è svolta ieri nella chiesa del Purgatorio la scinnuta della Madre Pietà dei Massari, la cui processione è curata dagli “Eredi facchini di Piano San Rocco”. Come da programma, la banda musicale Città di Paceco diretta dal Maestro Claudio Maltese, ha intonato le struggenti marce funebri nella piazza antistante la chiesa poco prima dell’inizio della Santa Messa presieduta dal Vescovo Fragnelli.
La Pietà era disposta davanti l’altare, addobbata come di consueto da fiori e arricchita dai tanti ex-voto posti in un pannello trasparente sulla facciata del quadro, e poi i cuori d’argento su di un espositore a parte, e lo stendardo del comitato dei Massari, il cui capo-console è il giovane Salvatore Lombardo, che qualche anno fa ha composto la marcia funebre “L’incontro”, divenuta ormai un pezzo funebre molto caro ai trapanesi perché è dedicato allo Scambio del cero tra le due pietà che si svolge ogni anno il mercoledì Santo. Fino al 1934 la Pietà dei Massari veniva custodita presso la casa di una delle cinque famiglie di Piano San Rocco che veniva estratta dal gioco del “tocco” e soltanto pochi giorni prima della processione, veniva portata nella chiesa dalla quale usciva. Dall’anno successivo in poi, il quadro cambiò diverse sedi nel tempo, fino a stabilirsi definitivamente nella chiesa del Purgatorio.
Oggi pomeriggio invece si terrà la Scinnuta della Pietà del popolo, la cui processione è curata dal ceto dei fruttivendoli, mentre originariamente era curata dalla Compagnia di Sant’Anna scioltasi alla fine del 1800. Ad esibirsi oggi in piazza Purgatorio sarà la banda musicale “Città di Trapani” diretta dal Maestro Carpitella. Le Scinnute di ieri e di oggi, rispetto alle originarie discese quaresimali dei Misteri, sono state introdotte in un periodo più recente, ma vista l’importanza delle due Pietà all’interno dei riti della Settimana Santa, rappresentano ormai due appuntamenti di pari importanza alle tradizionali Scinnute dei Sacri Gruppi.
Il quadro della Pietà del popolo, risalente intorno al 1600, è incastonato dentro una vara in stile barocco, il cui volto dell’Addolorata ha dei lineamenti dolci ed espressivi senza nulla togliere alla pregevole bellezza della Pietà dei Massari. Ancora pochi giorni e Trapani rivivrà ancora una volta il ripetersi di secolari tradizioni che rappresentano il fulcro devozionale e popolare della città, tra i cambiamenti dettati dal tempo, la nostalgia di un passato che non torna e le speranze di un futuro dove queste tradizioni continueranno a tramandarsi di generazione in generazione.
Francesco Genovese
PUBBLICATO SU LA SICILIA DEL 25 MARZO 2015