IMG_3381Presidente Dolce, quest’anno lei avrà l’onere e anche l’onore di vivere la processione dei Misteri da presidente dell’Unione Maestranze: quanto pesa sulle spalle questa responsabilità?

Grande onore e grande onore. Sulle spalle pesa la responsabilità di chi deve, insieme al consiglio direttivo,organizzare una processione lunga nel tempo 400 anni. E considerando l’Unione Maestranze come l’emanazione diretta di quelle che erano le maestanze che avevano ricevuto gli affidamenti, il fardello da portare sulle spalle è notevolmente pesante. E’ come avere tutti i gruppi sulle spalle.

Tra pochi giorni il portone del Purgatorio si riaprirà per scrivere un’altra pagina di storia e come ben sappiamo, al termine di essa si tireranno le somme sulla buona riuscita o meno; lei cosa si aspetta da questa edizione?

Io mi aspetto un’edizione dove i componenti capi-console mostrino tutto il loro affetto alla processione. Evitando qualsiasi problema e qualsiasi inconveniente, per consentire alla processione di essere messa in strada in modo dignitoso. Quindi spero che non ci siano personalismi e che si faccia Unione sul serio

La processione dei Misteri, pur mantenendo un fascino indiscutibile, nel corso degli anni è cambiata molto; da veterano di questa processione, qual’è il ricordo a cui è più affezionato?

Io sono in processione dal 1974, ho iniziato come incappucciato nella Confraternita di San Michele e sono approdato nel gruppo dell’Ascesa al Calvario nel 1979, e il ricordo più bello che ho di questa processione è l’amore e anche le privazioni e i sacrifici che Paolino Romano e Pio Savona hanno fatto per il gruppo del Popolo.  Sacrifici e amore che adesso non ci sono più, tra manie di protagonismo e tanti altri atteggiamenti che sono ben lontani dai comportamenti dei consoli di un tempo. Ricordo gli ultimi anni di vita di Paolo Romano, quando andavamo a prenderlo a casa per fargli assistere all’uscita del gruppo, per poi riaccompagnarlo dopo, visto che non era più nelle condizioni di assistere alla processione. Ricordo pure che quando chiudevamo l’accordo con la banda, andavamo a casa sua per comunicargli che il gruppo avrebbe avuto la musica, leggendo la felicità nei suoi occhi…

L’Unione Maestranze esiste da ben 41 anni, e molto spesso agli occhi esterni viene vista come un’associazione dove prevalgono diatribe e malumori che danneggiano la buona riuscita della processione; da presidente di questa grande macchina organizzatrice, quanto è arduo mettere d’accordo ventidue teste(Misteri più le due Pietà) ?

E’ arduo. All’interno della processione è sempre esistita una certa rivalità tra i ceti… ma quando si superano determinati limiti e i confronti diventano più serrati e più animati, chiaramente diventa più difficile la gestione complessiva della macchina, come per esempio  il momento difficile che abbiamo vissuto per la vicenda D’Aleo(la sua espulsione dall’Unione Maestranze durante la precedente presidenza ndr )

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© Foto Manuela La Commare

Esiste l’autocritica all’interno dell’Unione Maestranze?

No, perché spesso all’interno dell’Unione si pensa che di poter fare la qualunque cosa e di essere sempre nel giusto ma non è così; facciamo tanti sbagli,il primo io, e purtroppo molto spesso non c’è la capacità dell’autocritica. Però rispetto agli anni precedenti, devo dire che un minimo di riflessione in più per quanto riguarda la gestione dell’Unione, come consiglio di amministrazione, si fa… a differenza di prima quando l’Unione Maestranze andava avanti alla “Carlona”, come si suol dire.

Come vede il futuro dell’Unione Maestranze ?

Noi come Unione abbiamo ottenuto il locale alla Vicaria, abbiamo tagliato spese per circa 12000 euro, abbiamo ridotto l’importo totale della SIAE e altri costi pesanti che sono stati ridimensionati. Continuare nell’amministrazione di un certo tipo e iniziare a programmare le edizioni successive al termine dell’edizione precedente. Sono finiti i tempi di contributi a pioggia. Bisogna portare avanti dei progetti culturali credibili che si rivolgono alla regione e all’Europa, perché altrimenti non si va da nessuna parte. Io vedo quindi un futuro in cui Unione Maestranze sia meno vincolata ai contributi e più ancorata a dei progetti concreti.

Abbiamo iniziato con l’adesione ad un’associazione nazionale che racchiude organizzazioni in Sicilia, Italia ed Europa che organizzano manifestazioni durante la Settimana Santa, con il fine del riconoscimento da parte dell’UNESCO, e credo che siamo sulla buona strada. Questo ci può fare crescere., sperando che le teste dei 22 ragionino all’unisono, giovani compresi. Sono finiti i tempi delle uova e dei carciofi.

© Foto Natale Trapani
© Foto Natale Trapani

Dica la verità presidente, le mancherà quest’anno non partecipare attivamente alla processione de l’Ascesa al Calvario?

Caspita….certo che mi mancherà, ma visto che farò la spola, anche nell’interesse dell’intera processione, potrò stare anche vicino al mio gruppo d’appartenenza…anche perché non sarò un presidente da “parata”.

Concludendo, di fronte a questo bell’itinerario approvato, come vi organizzerete per il bene della processione?

Abbiamo un comitato esecutivo molto ristretto composto da persone con grande esperienza nella processione, e non sarà una cosa faraonica composta da cento persone. Michele Taormina, Michele D’Amico, Clemente Anastasi, Emanuele Barbara, il consiglio d’amministrazione dell’Unione Maestranze, il segretario Antonio Galia, e infine Silleri, Tortorici e Giardina, e in questo modo sono molto sereno. Per quanto riguarda l’itinerario, ci tengo molto a sottolineare che abbiamo reintrodotto funzione del Vescovo in Piazza Vittorio. Inoltre il Vescovo Fragnelli, il sabato mattina, andrà incontro al primo gruppo fin da Largo delle Ninfe. Con Fragnelli abbiamo iniziato un bel momento di dialogo e tanti progetti in cantiere, non solo per questa processione.

Grazie per la disponibilità presidente Dolce, e in bocca al lupo per questa processione.

INTERVISTA PUBBLICATA IN VERSIONE RIDOTTA SU “LA SICILIA” DEL 29 MARZO 2015

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