Terminate le scinnute quaresimali, prende il via la Settimana Santa trapanese. Da oggi la chiesa del purgatorio inizierà a trasformarsi in un vero e proprio cantiere vivente per permettere la preparazione in vista delle processioni che inizieranno martedì con la Pietà dei massari.
Le scinnute di quest’anno di certo non passeranno alla storia come qualcosa di indimenticabile; il maltempo che ha accompagnato quasi tutti gli appuntamenti quaresimali ha solo fatto da cornice a delle scelte antistoriche che si aggiungono inesorabilmente in quello che potremmo chiamare il vortice della decadenza fatto di scelte strampalate e beghe da cortile che di anno in anno stanno togliendo l’anima alle processioni della Settimana Santa. Le scinnute ormai hanno perso completamente il senso originarie delle stesse, e si sono trasformate in delle mere vetrine, dove la partecipazione da parte dei gruppi viene vista come un vanto del ceto e non di ciò che il gruppo rappresenta. Infatti quest’anno, tra la strampalata e confusionaria prima scinnuta a cinque gruppi e l’antistorica e fuorviante ultima scinnuta dell’Addolorata insieme al trasporto al sepolcro, la frittata è stata fatta. L’unica scinnuta degna di chiamarsi tale è rimasta quella de l’Ascesa al Calvario, tutto il resto ormai non è altro che la conseguenza di altrettante scelte antistoriche del passato che senza ombra di dubbio necessitavano di un freno, visti i risultati dei giorni nostri.
Chiusa la parentesi delle scinnute, che comunque mantengono sempre un certo fascino a prescindere dagli stravolgimenti storici, l’attenzione ora è rivolta verso il Martedì Santo con
l’emozionante processione della Madre Pietà dei Massari. Sarà alle 16 in punto di martedi Santo, il momento in cui i riti della Settimana Santa trapanese prendono il via e non oggi pomeriggio con l’insignificante “sfilata” di alcuni ceti che da qualche anno si svolge per le vie del centro storico.
La Madre Pietà dei Massari, è un antico quadro incastonato su di una vara neoclassica, la cui processione è curata dagli “Eredi facchini di piano San Rocco”, cinque famiglie che risultano essere la prosecuzione generazionale di antichissima devozione che vedeva i propri antenati curare questa processione che aveva una connotazione “rionale”, visto che si svolgeva principalmente nelle zone limitrofe al piano San Rocco.
Ai giorni nostri la processione ha una connotazione decisamente più ampia visto il grande seguito di popolo che assedia il centro storico durante tutto il percorso. Si tratta di uomini, donne e bambini che in questi giorni di processioni non vogliono assolutamente perdere nemmeno un attimo di tutto ciò che rappresenta il ripetersi di antiche usanze e tradizioni, anche se non si può sottovalutare la perdita di semplicità che la processione ha subìto nel corso degli anni, a cominciare dall’eccessiva pomposità con la quale adesso si svolge.
Si prosegue poi Mercoledì Santo con un’altra emozionante processione, ovvero quella della Madre Pietà del popolo che ha un’altissima connotazione popolare, ed un tempo aveva probabilmente un seguito maggiore rispetto alla processione della Pietà dei Massari. Il quadro della Pietà del popolo risalente intorno al 1600, è incastonato dentro una vara in stile barocco, il cui volto dell’Addolorata ha dei lineamenti dolci ed espressivi.
Fino a qualche anno fa percorreva ad anni alterni anche la zona di Via Virgilio nelle adiacenze dello “scaro”, e fortunatamente adesso questa “usanza” è stata abolita e la sua processione è racchiusa totalmente al centro.
Il culmine storico della processione della Pietà del popolo è rappresentato dal tradizionale scambio del cero, non appena la Sacra icona passerà dinanzi la cappella di Piazza Lucatelli in cui la Pietà dei Massari è rimasta vegliata tutta la notte.
Lo scambio del cero è un rito rievocativo legato alla pace suggellata nel 1885 dai facchini di piano San Rocco(i cui eredi(o parte di essi), oggi curano la processione della Pietà dei Massari) e la compagnia di Sant’Anna che fino alla fine del 1800 curava la processione della Pietà del popolo, attualmente gestita dai fruttivendoli. Secondo tradizione, la Pietà del popolo dovrebbe essere portata in spalla da alcuni componenti dei massari, annacata davanti la cappella dove avviene lo scambio di un cero tra due rappresentanti delle due processioni.
La Pietà del popolo, rientrerà nella chiesa del Purgatorio intorno alle 22.30 del mercoledì, e subito dopo dalla cappella di Piazza Lucatelli, anche la Pietà dei massari inizierà il suo percorso di rientro in chiesa: ancora annacate, ancora marce funebri a ripetere piccole usanze e tradizioni lungo il tragitto e poi l’entrata nella chiesa del Purgatorio prevista intorno alle ore 00.30.
In provincia, i riti della Settimana Santa sono iniziati ieri con la settima edizione della Via Crucis al parco urbano di Misericordia, mentre oggi si svolgerà a Buseto Palizzolo, tempo permettendo, la XXXVIII edizione della Processione dei Misteri che consiste in 16 Quadri Viventi.
Francesco Genovese