Il 31maggio 2018, si è conclusa l’esperienza di questo Consiglio di Amministrazione impegnato, in questi anni, nel cercare di portare avanti nel miglior modo possibile tutte le iniziative volte alla organizzazione della Settimana Santa, evento per la nostra Città di Trapani carico di Fede, cultura e tradizione

Corre l’obbligo a questo punto di fare un resoconto di ciò che con molti sacrifici e, certamente, con notevole impegno questo Consiglio è riuscito a realizzare.

L’Unione, Associazione fondata come Voi ben sapete da 22 Capi Console, spesso in questi anni ha mostrato tutte le sue debolezze causate delle lotte intestine, portate avanti per il piacere di essere i bastian contrari della situazione, per la presunzione della grandezza del proprio sapere, senza mai mostrare un minimo di capacità di analisi e di approfondimento che, con serenità e serietà, guardasse alle vicende che hanno interessato la vita associativa.

Spesso ci siamo trovati a fronteggiare prese di posizione incomprensibili, ingiustificate, inadeguate, irresponsabili, frutto esclusivamente della effimera sete di potere che alberga in alcuni, ormai arcinoti, che tentano di portare avanti una sorta di assalto alla diligenza fine a se stesso.

Tutto questo per il solo piacere di essere i servi sciocchi di qualcuno assecondandone   iniziative strategiche che appaiono prive di senso per chi ne ha compreso la tattica e ignote agli altri.

Tutto questo assume aspetti grotteschi se consideriamo che lo scopo unico e  essenziale dell’Unione  è costituito dall’organizzazione e dal coordinamento delle attività della Settimana Santa in Città.

Ho avuto l’onore di partecipare con il mio Gruppo di appartenenza, sin dal lontano 1980, alle riunioni di Assemblea dell’Unione, composta come adesso da 22 Capi Console, anche loro caratterizzati, come oggi, da estrazioni culturali e sociali diverse e estremamente variegate.

Differenza sostanziale: allora c’era la consapevolezza del ruolo dell’Unione, oggi esiste la consapevolezza dell’esigenza di apparire, di sentirsi importanti, di sentirsi protagonisti assoluti attraverso il gruppo; oggi predomina il narcisismo!

Si inventano iniziative vuote,  sterili, poiché prive di significato storico e culturale, ma utili per diventare attori protagonisti e sfruttare sistemi di raccolta di risorse inusuali per una Processione che da secoli si è fatta forte dell’appartenenza alla Maestranza di ogni Gruppo che, nella buona e nella cattiva sorte, ha sempre fatto fronte alle normali esigenze di gestione.

Oggi le risorse delle Maestranze sono diventate insufficienti per far sì che il Venerdì Santo si possa sfilare abbigliati con giubbotti, stemmi, cravatte con fregi, paramenti, bastoni, cordoni di varie dimensioni e colori che scimmiottano riti o processioni di altre realtà: tutto ciò avviene sconfessando totalmente le disposizioni contenute negli atti di affidamento originale dei Sacri Gruppi.

Questi “originali” comportamenti, partoriti da qualche buontempone, che, ribadisco, sono scopiazzati da altri riti, nulla hanno a che vedere con la nostra antica tradizione di fare la Processione.

Mi chiedo dove sia finita la Fede Popolare, il senso di appartenenza alle Maestranze!!

E, alla luce di quanto l’Assemblea sovrana ha stabilito approvando a sacco le cosidette affinità, mi chiedo dove finiranno a breve le Maestranze il cui ruolo e rango è stato svenduto, ridicolizzato e svilito per cedere alle mire di qualche amico/a particolarmente sodale e adeguatamente cordonato!

Faccio ammenda; dimenticavo che i tempi sono cambiati, ci siamo evoluti e pertanto l’evoluzione consente di fare tutte le castronerie che la fantasiosa mente umana può partorire, con una differenza sostanziale: oggi tali splendide iniziative assumono la definizione di “Progetti”.

Queste sono le riflessioni di chi ha sempre pensato ad una Processione UNICA e UNITA dove protagonista è il Cristo e non noi!

E’ legittimo che tra i Gruppi ci sia la volontà di offrire il meglio e il massimo possibile e, se ciò è impostato nel rispetto degli altri, diventa ottimo stimolo per fare bene, ma non bisogna dimenticare che, senza i cosidetti vecchi che hanno tramandato preziosi patrimoni di serietà e correttezza, oggi non potremmo parlare che del nulla, altro che innovazioni, progetti e largo ai giovani che stanno mostrando una spregiudicatezza inimmaginabile fino a qualche anno fa.

Passando ora all’esame delle realizzazioni di questo C.D.A., va detto innanzitutto che ci si era prefisso come primo obiettivo il massimo rispetto verso tutti i Sigg. Soci anche se, pare, ciò spesso non sia stato compreso.

Abbiamo amministrato all’insegna del risparmio e della correttezza nell’interesse esclusivo degli Associati; abbiamo ottenuto dal Libero Consorzio dei Comuni la nuova sede con risparmio notevole di costi; sono stati tagliati tutti quelli relativi alla gestione, cercando di mantenere solo quelli indispensabili e riducendo anche questi ultimi; abbiamo attivato con Istituti scolastici, sempre a costo zero, progetti per offrire ai turisti presenti in città le corrette informazioni nelle varie lingue; abbiamo collaborato con gli Amici del Museo per la formazione degli alunni più piccoli per poterli avvicinare alla Processione; abbiamo continuato e intensificato i rapporti con la Real Maestranza di Caltanissetta; abbiamo avuto l’onore di far realizzare servizi sulla Processione dalle reti nazionali e regionali che hanno utilizzato strumenti di comunicazione digitale e satellitare che hanno dato alla manifestazione rilevanza mondiale; abbiamo, infine, avviato concretamente l’iter per creare il Museo permanente degli argenti presso nuovi locali che saranno assegnati all’Unione e abbiamo dialogato in maniera costruttiva con gli enti del territorio insieme con il Libero Consorzio dei Comuni e il Polo Museale.

Con grande soddisfazione vi comunico che l’Assessore Regionale Tusa ha sposato con entusiasmo l’idea apprezzandone l’elevato livello culturale e artistico in virtù del quale si sta adoperando per la redazione della delibera necessaria alla realizzazione del progetto.

Queste attività, anche se possono apparire striminzite, hanno certamente contribuito a girare pagina rispetto al modo di gestire di qualche tempo fa.

Certo non sono grandi cose, noi non abbiamo trovato le svariate centinaia di migliaia di euro di contributi, già accantonati e disponibili, da sbandierare in lungo e in largo ad ogni favorevole occasione, sono però piccole cose che hanno aiutato l’Unione a crescere senza sprechi cercando, al contempo, di redistribuire sempre il massimo delle risorse disponibili ai Gruppi associati permettendo a chi ci succederà di avere a disposizione strumenti seri per crescere e non esclusivamente rivolti all’apparire strumentalizzando iniziative fumose, stravaganti e fantasiose.

Di queste attività e di tutta la fatica profusa nell’organizzazione delle varie edizioni della Settimana Santa in questi anni è, da parte mia, doveroso ringraziare con tutto il mio più vivo senso di gratitudine Antonio GALIA; l’ho voluto chiamare con il suo nome per il rapporto personale che a lui mi lega e perché Antonio non è il Segretario, ma la persona senza la quale questa Unione non avrebbe futuro.

Ringrazio tutti i componenti del C.D.A., dal primo all’ultimo Consigliere, per la correttezza e la disponibilità che hanno sempre mostrato senza secondi fini, affrontando qualsiasi argomento con serenità e pacatezza, ricercando l’unità dell’Assemblea; tra questi ringrazio particolarmente Nicola Nola che mi ha consentito di dormire sonni tranquilli per la puntualità, la precisione e l’onestà con cui ha ricoperto il delicatissimo ruolo di Tesoriere.

Devo doverosamente e in particolare ringraziare tutti voi cari Capi Console perché, avendo avuto l’onore di essere stato il vostro Presidente, ho ricevuto il dono di conoscervi ancora meglio tutti; pertanto avete contribuito all’arricchimento delle mie esperienze di vita.

Ho conosciuto i vostri pregi, i vostri difetti, le vostre fragilità, i vostri modi di vita e le vostre ambizioni, il desiderio, a volte incontrollato, di alcuni di voi di apparire di essere presenti, di esserci anche nel rappresentare il…..niente!

Vedete, le esperienze nella vita sono fondamentali perché consentono l’arricchimento personale e offrono la possibilità, se ci si riesce, di lasciare un segno del nostro passaggio su questa terra; certo, alcuni riescono a lasciare solo il nulla, ma vanno accettati così come sono comprendendoli nei loro umani limiti.

Ognuno di noi ha la sua storia; saremo mai capace di lasciare un segno oppure no? Ai posteri l’ardua sentenza!

A riprova di ciò vi chiedo chi potrà mai dimenticare persone come Bosco, Impellizzeri, Pace, Savona, Conticello, De Martino, Garuccio, D’Angelo, Di Maggio, Culcasi, Lantillo, Anastasi, Gramignano, Romeo, Bellomo che  hanno  fatto la storia di questa Associazione?

Quanti invece sono passati inosservati come miraggi scomparsi nel ricordo di tutti che spesso non ne rammentano neppure il nome!

Devo dirvi con grande serenità che oggi nutro un grande senso di liberazione: certamente lo proveranno anche alcuni di voi. Oggi, giornata di fine mandato, desidero rientrare all’interno del mio Gruppo e vi confesso che con il cuore non me ne sono mai allontanato.

Sono abituato a credere nelle cose che faccio e a metterci la faccia; considerato che non credo più in alcuni comportamenti e non voglio fingere, come detto, rientro nel mio Gruppo per continuare, come sempre ho fatto, a dare il mio modesto contributo senza ricerca di galloni ma con la consapevolezza che potrò ritrovare tutta la mia passione avendo nuovi stimoli.

Pertanto, nel giorno della mia liberazione, vi confesso che avrei voluto andare via prima e avrei voluto e potuto farlo ma il senso di responsabilità, nonostante tutto, me lo ha impedito.

Lascio a voi Moderni Innovatori, ideatori di sogni e progetti, la responsabilità di non completare la distruzione, avviata, di 406 anni di storia, amore vero e Fede verso LA PROCESSIONE riconoscendo però che ciò sarà molto difficile: ci siete già molto vicini!

Vito Dolce