Furto al Purgatorio; è successo venerdì sera al termine della funzione celebrata dal Vescovo Miccichè durante la prima Scinnuta. A pagarne le spese il gruppo de “La Lavanda dei Piedi” a cui è stato derubato un medagliere che era posto nel retro del gruppo, sotto la poltrona che è parte integrante del “mistere” curato dal ceto dei pescatori. Un fatto anomalo considerando sia il valore delle otto medaglie contenute nella refurtiva, più affettivo che effettivo, sia per la tanta gente presente in chiesa per la Scinnuta. Troppa gente per pensare che nessuno abbia visto niente. Eppure è successo e sembra che nessuno si sia accorto di nulla. Dopo che i consoli del ceto dei pescatori si sono accorti dell’assenza del medagliere, sul posto sono arrivati gli uomini della polizia per eseguire gli accertamenti e per sporgere la denuncia.
E’ la prima volta che succede un fatto del genere durante una Scinnuta, anche se è già accaduto in passato che i ladri abbiano messo le mani dentro il Purgatorio, più precisamente nel 1975 quando furono rubati gli antichi ex-voto della Madre Pietà del popolo quando era custodita lì, ma si trattò di un accadimento “a porte chiuse” e quindi non durante la celebrazione di un rito davanti a centinaia di persone.
Oltre al furto del medagliere, è stato preso di mira anche un armadio della sacrestia dove sono stati derubati oggetti di poco valore. Le otto medaglie derubate sono state assegnate al gruppo negli anni in cui si usava premiare a fine processione i Misteri che si distinguevano durante le processioni di allora. Si spera quindi che se qualcuno abbia visto dei movimenti sospetti si faccia avanti, o che i ladruncoli di venerdì facciano una “buona azione” e riconsegnino la refurtiva del gruppo Sacro.
Va fatta infine, una riflessione sulla confusione creata da una Scinnuta di quattro gruppi contemporaneamente, poiché se ci fosse stato solo un gruppo, come da tradizione, il furto si sarebbe potuto evitare.
Francesco Genovese