Si svolgerà oggi pomeriggio alle 16.00 per le vie della città la tradizionale processione di San Francesco di Paola, patrono della gente di mare. Dal punto di vista della devozione popolare, si tratta della più importante processione festosa trapanese che come da tradizione cade da sempre, due settimane dopo Pasqua. Ad accompagnare musicalmente la processione sarà come di consueto la banda musicale “città di Paceco” diretta dal maestro Maltese.

La pesante statua lignea realizzata da Giacomo Tartaglio nel 1729, varcherà il portone della chiesa omonima portata in spalla da tanti devoti e, dopo un breve percorso, sarà posizionata su di un carro a ruote all’altezza del quartiere di San Pietro e da quel momento in poi percorrerà il resto del tragitto, spinta dai devoti.

Non appena la processione raggiungerà il porto, sarà deposta in’acqua una corona di fiori in ricordo di tutte le vittime del mare. In seguito, la processione si addentrerà nel fulcro più antico della città per poi arrivare al porto peschereccio, dove il Santo verrà portato davanti ogni imbarcazione, i cui equipaggi offriranno ceri votivi. Sempre al porto peschereccio ci saranno i tradizionali giochi pirotecnici al termine dei quali inizierà il percorso di rientro verso la chiesa, la cui entrata è prevista dopo le 23.

Quest’anno il comitato dei festeggiamenti ha deciso di far entrare il simulacro in chiesa direttamente con le ruote, contrariamente agli altri anni in cui il Santo veniva nuovamente portato in spalla e annacato allegramente prima di entrare nel portone. Questa decisione, pur essendo in un certo senso antitradizionale, è stata presa per evitare le solite contestazioni e litigi tra la tanta gente che vuole accaparrarsi un posto sotto le aste, magari sotto gli effetti dei fumi dell’alcol. La soluzione più giusta per evitare questi accadimenti potrebbe essere la costituzione di una squadra di portatori ben definita, un po’ come succede con le altre processioni, anche se molti sono i trapanesi che non vogliono rinunciare a mettersi sotto le aste pur di annacare allegramente il proprio Santo. Si spera che il provvedimento di quest’anno, sia di buon auspicio per il futuro, in modo da far ragionare coloro i quali, con determinati atteggiamenti, hanno fatto da causa a questa decisione, in modo da poter tornare nelle prossime edizioni, ad effettuare l’entrata come tradizione vuole, e cioè a spalla.

Il rettore della chiesa, fin dal 1991 è Don Vito Filippi che con grande devozione tiene viva, insieme al comitato, la più sentita festa trapanese in onore del taumaturgo cosentino, che fu patrono della nostra città nel 1726. Durante l’anno la chiesa è frequentata da un ristretto numero di persone che ogni mattina segue la Santa Messa e solo durante il periodo della novena che precede la processione, può contare su di un seguito maggiore.

La festa in onore di “Santu Patri” terminerà giovedì 26 con la tradizionale “acchianata” della statua nell’altare che solitamente si svolge il mercoledì dopo la processione, mentre quest’anno il rito è stato spostato di un giorno poiché mercoledì cade la festa della liberazione.

Francesco Genovese

PUBBLICATO PARZIALMENTE SU LA SICILIA DEL 22 APRILE 2012