Settimana Santa 2007  - cronaca ed opinioni(Aprile 2007)

 

E anche per quest’anno è calato il sipario sulla settimana santa, la più attesa da tanti trapanesi, la più lunga e la più veloce allo stesso tempo: a mio avviso, la settimana che ci rende orgogliosi di essere trapanesi in misura maggiore rispetto a tutto il resto dell’anno; una settimana così potente a tal punto da far passare in secondo piano degli importanti arresti che hanno illuminato l’alba del 4 aprile scorso in una Trapani che continua a vivere nell’ombra di quell’illegalità che da sempre strozza quel bisogno di sviluppo e vero riscatto di cui ha bisogno.

Il maltempo di inizio settimana ha tenuto tutti col fiato sospeso davanti alle previsioni meteo di ogni giorno. Si inizia con l’emozionante processione della Madre Pietà dei Massari, in una piazza Purgatorio colma di gente con ombrello a portata di mano; partono i tamburi, inizia la marcia “Pensiero”, e il quadro degli Eredi Facchini di Piano San Rocco varca il portone della chiesa. E  così comincia la processione, insieme ad una pioggia incessante che per tutto il tempo è diventata parte integrante di essa.
E’ stata una processione fatta col cuore, in cui ho capito che a volte, e soprattutto in queste occasioni,  le tradizioni sono molto più forti del maltempo, e anche se non è stato percorso tutto il tragitto, la Madre Pietà ha effettuato la tradizionale sosta al palazzo Fodale, con tanta gente a seguito sulla piazzetta antistante. Mentre la pioggia continuava imperterrita, la processione si è sciolta e il quadro è stato portato velocemente nella capanna in Piazza Lucatelli, accompagnata dalla Banda Musicale di Paceco, che con grande professionalità e passione ha intonato le note di “Per L’eternità” nelle vicinanze della capanna, nonostante il forte acquazzone.

La tristezza era palese e comprensibile, considerando che giorni come questi sono attesi per un anno intero e che rinnovano da secoli delle tradizioni che hanno rappresentato la storia di tante generazioni della nostra città.

Il giorno dopo, la pioggia ha continuato incessante per tutta la mattinata, smettendo a poche ore dall’inizio della processione della Madre Pietà del Popolo; il sole inizia a splendere, e le strade si asciugano tra le note di Chopin e il quadro curato dai fruttivendoli che percorre le vie più belle di Trapani con tanta gente a seguito che hanno accompagnato la processione per tutto il percorso che ha visto consumare finalmente il momento più atteso di tutti: lo scambio del cero.
Ritorna così la tradizione secolare che per una stupida lite è stata soppressa lo scorso anno, creando un malcontento generale tra i fedeli. Lo scambio è avvenuto in modo molto formale, in una piazza Lucatelli colma di gente che ha applaudito il rinnovo della tradizione, con la speranza che non si ripeta più lo scempio dello scorso anno.

La sera, mentre la Madonna del Popolo rientrava nella propria chiesa, la Madonna dei Massari si apprestava ad uscire dalla capanna per percorrere l’itinerario di rientro in chiesa. Questa volta il tempo è stato amico, e la processione si è svolta con tanta passione tra le note ininterrotte delle tradizionali marce funebri.
Il momento più atteso si avvicina sempre più e,  dopo la lunga notte di preparazione del giovedì, siamo così arrivati al fatidico venerdi santo trapanese che vede come protagonista ala nostra amatissima processione dei Misteri.
E’ stata una processione che ha fatto dimenticare le ultime tre disastrose edizioni della precedente presidenza; una processione dai toni un po’ più religiosi, che è riuscita a rendere meno ostico un itinerario poco felice contenente la novità della sosta in piazza Martiri d’Ungheria; un itinerario che, pur avendo tralasciato certe vie del centro storico, ha avuto un ottimo riscontro, considerando che dopo tanti anni, la processione ha percorso la via Fardella in modo compatto come non mai.Una delle novità più belle è stata l’abolizione dell’orrenda ciacculata iniziale, poco consona con la processione in sé e anche i minuti di raccoglimento si sono ridotti in modo considerevole. Per non parlare poi della soppressione della inutile fascia granata indossata dall’ex-presidente.
Notevole la partecipazione dei politici che puntualmente si sono presentati in occasione della processione…anzi no…solo dell’uscita…e aggiungerei anche PER FORTUNA!

Intanto, l’emittente televisiva “Telesud” trasmettava la consueta diretta , commentata da Wolly Cammareri che non ha smesso di criticare l’andamento della processione; guardando le repliche che hanno trasmesso a Pasqua, sembrava che il noto commentatore stesse assistendo alle uscite degli anni passati, ricordandosi SOLO ORA di fare delle critiche che a mio avviso andavano fatte durante le uscite delle scorse edizioni, quando regnava un silenzio fastidioso e cieco attorno agli anni in cui la processione toccava il fondo. Spesso i telespettatori venivano aggiornati del ritardo che si accumulava come di consueto. Evidentemente erano state cambiate le batterie dell’orologio, che non funzionava in passato.
La processione prosegue in modo compatto fino all’uscita de “L’Ascesa al Calvario” che, ha occupato troppo tempo e ben due battute; un atteggiamento che stona in quella che dovrebbe essere un’unica processione fatta di venti gruppi della stessa importanza senza nessun tipo di distinzione.
Le altre vie percorse dalla processione sono piene di gente che assistono in silenzio al passare dei gruppi sempre compatti e mai distaccati, mentre l’Addolorata sta varcando il portone della barocca chiesa del Purgatorio.

La splendida cornice di Via Garibaldi è riuscita a dare un fascino particolare ai sacri gruppi mentre la via Fardella si avvicinava sempre più, con tanta gente che pian piano si disponeva sui marciapiedi ad attendere il passaggio.
La sera purtroppo si è ripetuto il film degli ultimi anni, anche se decisamente più compatti; infatti sull’altro lato della strada, un fiume di gente passeggiava allegramente come se stessero passando i carri di carnevale, tra i locali che hanno ignorato l’ordinanza del sindaco e l’asfalto pieno di bottiglie di birra. Ormai è risaputo che in Via Fardella i Misteri in un certo senso muoiono tra l’ignoranza della gente, ma soprattutto di tanti giovani che non hanno rispetto per una processione in primis, ma anche per le tradizioni della nostra città.
La sosta in Piazza Martiri è stata accolta dalla gente in modo positivo, anche se i portatori si sono stancati considerevolmente; i gruppi erano disposti in semicerchio con una cornice di contorno fatta dalle insegne luminose dei negozi.
Inizia così il rientro verso il centro storico, ovvero il cuore della città che durante la notte sembrava che stesse aspettando il passaggio dei Misteri, tra l’odore caldo dei cornetti e i tamburi in lontananza.

La via Mercè pian piano si popola di gente tra gli “A posto” dei caporali e il caratteristico suono delle ciaccole; i gruppi di notte hanno un fascino particolare e imparagonabile, e il suono dei tamburi è accompagnato dal vocio della gente e il dondolare degli argenti che si accompagnano allo scricchiolio delle aste con le vare.
Appena imboccata la via Tartaglia, la notte finisce prematuramente con l’inizio dell’esibizione della banda di Favignana che accompaganava la Lavanda dei Piedi; uno spettacolo bello, ma improprio, considerando che solitamente la banda inizia a suonare nei pressi del porto peschereccio. Questo fuori programma ha causato un rallentamento che ha poi generato il ritardo che col passare del tempo si andava accumulando. E così, a bande e processioni ricomposte, i sacri gruppi ricominciano il loro cammino. Sul Corso Vittorio Emanuele, gli atteggiamenti egoistici di alcuni singoli gruppi, hanno fatto aumentare il ritardo che a mio avviso era evitabile, e solo dopo l’arrivo dei vigili, la processione si è ricompattata lungo l’ultimo tratto del percorso.Intanto Piazzetta Purgatorio si popolava lentamente di persone che prendevano posto dietro le transenne, e con gli uomini del servizio di security che impedivano perfino alle mosche di accedere in piazza già un’ora prima dell’arrivo del primo gruppo; un atteggiamento esagerato a cui si è assistito fin dai momenti dell’uscita. Di sicuro il servizio di sicurezza andrebbe ridimensionato e ridotto al minimo. Personalmente ho assistito ad atteggiamenti di arroganza autoritaria che sarebbero riusciti ad innervosire anche il premio nobel per la pace.
Intanto i gruppi entrano ad uno ad uno nella chiesa, la tv continua a trasmettere la diretta accompagnata dalle stancanti critiche del commentatore e la piazza si riempie sempre di più in attesa di assistere alla suggestiva entrata dell’Addolorata. Il discorso del vescovo ha richiamato la questione del porto, e a mio avviso ha lasciato un po’ a desiderare, considerando le bellissime parole che aveva pronunciato durante l’edizione passata. Ancora un po’ e l’Addolorata entra in chiesa accompagnata dalle note di “Pensiero”.
Cala un tendone sull’entrata della chiesa, e la piazza si spopola lentamente. E’ appena terminata la processione dei Misteri,la migliore edizione degli ultimi tre anni. Il nuovo direttivo ha lavorato bene ed è riuscita ad organizzare una processione degna di ciò che rappresenta. E’ evidente comunque che qualcosa da ritoccare c’è, e il presidente stesso con molta semplicità ha dichiarato che tutto è perfettibile, riconoscendo quelle piccole pecche che ci sono state a cominciare dall’itinerario e da altre imperfezioni. Tutto ciò mi dà la conferma che questa volta l’Unione Maestranze è diretta da un bravo presidente che con i piedi per terra prende atto che è andata bene pur riconoscendo alcuni errori. A questo punto ci sono degli ottimi presupposti per far meglio l’anno venturo, magari con un percorso incentrato maggiormente sul centro storico e chissà, viste le ultime dichiarazioni del Vescovo, con il ritorno della Confraternita di San Michele: una speranza che continua ormai da molti anni.

A due settimane di distanza dalla fine dei riti, per le strade si discute ancora sull’edizione appena terminata, mentre i gruppi sono disposti in modo quasi silenzioso, senza argenti e addobbi, dentro la chiesa del Purgatorio che necessiterebbe di un restauro conservativo visto lo stato in cui si trova.

L’unica speranza è che si prenda una decisione sul da farsi per salvaguardare la chiesa e anche i gruppi stessi che rappresentano un patrimonio storico-artistico di una Trapani che non c’è più, piena di maestri scultorei che hanno saputo creare quei 20 gruppi che ammiriamo da sempre e che vorremmo ammirare per sempre, tra una polemica e l’altra, sotto il sole ma anche quando piove, tra una marcia, una ciaccola e un tamburo: E’ questa la processione che ci rende orgogliosi di essere trapanesi.

Francesco Genovese