Anche per quest’anno, come da tradizione, stanno per volgere al termine le festa patronali trapanesi. Ieri un bagno di folla(anche se un po’ meno rispetto agli scorsi anni), ha assistito allo sbarco della Madonna di Trapani al molo Garibaldi. Come da copione, alle 21 in punto, la copia lignea della Sacra Effige, è scesa dalla M/N Zeus portata in spalla al ritmo delle note allegre intonate dalla Banda musicale “Città di Trapani” diretta dal maestro Carpitella. Subito dopo, hanno preso parola Mons. Antonino Adragna e il Vescovo Fragnelli. Nonostante il bagno di folla, è mancato il pathos che contraddistingue solitamente lo sbarco; perfino il Vescovo è apparso distaccato nelle sue parole, al contrario dell’Arcivescovo Mons Plotti che sia lo scorso anno che due anni fa, fece dei bellissimi discorsi pieni di trasporto. Dopo la benedizione del Vescovo, la lunga processione si è snodata lungo il tragitto verso la Cattedrale, dove l’emozionante entrata della statua, ha messo un punto alla prima delle due processioni in onore della Madonna di Trapani.
Come da tradizione, all’alba di ferragosto si svolgerà il tradizionale pellegrinaggio a piedi dalla Cattedrale in Santuario dove ci sarà anche la concelebrazione Eucaristica presieduta dal Vescovo Fragnelli.
Sabato, solennità della Madonna di Trapani, alle 10 in Santuario Santa Messa Pontificale presieduta da Fragnelli, che presiederà anche la Concelebrazione Eucaristica in Cattedrale alle 19.30; al termine della funzione, ci sarà la tradizionale processione della copia lignea della Madonna per le vie del centro storico e intorno a mezzanotte i fuochi pirotecnici.
Intanto in Santuario, anche la quindicina sta per volgere al termine, con lunghe file di fedeli che rendono omaggio alla statua marmorea il cui ultimo trasporto in processione risale al 1954: sessant’anni esatti. Utopico, se non impossibile, pensare ad un futuro ripetersi della storia, pur sapendo che i ventitre trasporti della statua originale, avvennero in circorstanze particolari, come guerre, pestilenze, ma anche occasioni gioiose, come la seconda incoronazione, o per un anno mariano; sarà che per uno della mia generazione, sarebbe meraviglioso poter assistere ad una processione così imponente…ma credo che resterà come il desiderio più grande per un trapanese.
Ma adesso vorrei andare un po’ a ritroso nella storia, proponendo uno stralcio di un mio pezzo pubblicato su La Sicilia il 15 agosto del 2008:
“Era il 17 agosto del 1954, le celebrazioni dell’Anno Mariano volgevano al termine, e la statua della Madonna di Trapani faceva il suo ritorno al Santuario, dalla Cattedrale. I trapanesi avevano risposto in massa ai festeggiamenti iniziati la sera del 31 luglio dello stesso anno quando la pesante statua fu trasportata dal santuario in Cattedrale, si celebrò una «Notte Santa» alla marina, e durante tutto il periodo dei festeggiamenti ci furono degli avvenimenti «paralleli» come corse, giochi vari e gare di nuoto. Chissà se i trapanesi di allora percepivano che quello a cui avevano assistito sarebbe stato l’ultimo trasporto della Madonna, il ventitreesimo per la precisione.
Da allora la Madonna rimase nella sua cappella al Santuario, e anche se negli anni successivi si parlò di riportarla in processione, alla fine tutto andò in fumo. Si parlava di una lesione, poi confermata da degli esperti, che avrebbe messo in pericolo la preziosa statua in caso di un trasporto: a distanza di tutti questi anni, la statua di marmo alta sei palmi e tre quarti e pesante 12 quintali, è ormai incementata sul proprio altare, venerata dai fedeli che accorrono in Santuario specialmente nel periodo della «quindicina». Di quell’ultimo trasporto rimane qualche foto.
Scorrendo indietro nei secoli, secondo il Fortunato Mondello, il primo trasporto risale al 1527 quando si decise di portare la statua in città poiché erano state avvistate delle armate francesi, genovesi e veneziane; trasportata dai buoi, fece arrivo in città per essere conservata nella chiesa di San Giuliano. I successivi trasporti avvennero in circostanze simili: fu così nel 1534 per la presenza di armate turche, così come nel 1544, 1553, 1563, 1564 e 1569.
L’ottavo trasporto invece, avvenne nel 1576 per via di un morbo contagioso; la statua fu portata nella chiesa di San Filippo, e si dice che al passaggio diede la guarigione ad uno storpio. Nel 1588 la statua fu trasportata nuovamente in città per il ritorno dei turchi in città e così anche nel 1614. Nel 1636 avvenne l’undicesimo trasporto per la presenza, questa volta, di armate francesi. Da quell’anno si iniziò anche a portare in processione la statua di Sant’Alberto. I suc- cessivi trasporti avvennero nel 1645 (per le armate turche), 1654 (per le navi francesi), 1717 e 1734 (per le armate spagnole), 1820 (a causa della rivoluzione di Palermo), 1837 (colera) e nel 1848 (per le insurrezioni del 48). Nei periodi sopracitati, la statua ritornava in Santuario anche dopo due o tre anni, rimanendo conservata nella chiesa del Carmine.
Dal diciannovesimo trasporto in poi, le circostanze che spinsero a portare la statua della Madonna in città furono meno tristi delle precedenti; si dice infatti che nel 1920 si decise di portarla “in trionfo” per le vie di Trapani, esposta per la prima volta in cattedrale per cinque giorni. Nel 1935 invece, il trasporto avvenne in occasione della seconda incoronazione della statua. Il successivo trasporto avvenne nel 1947 e a tal proposito si dice che uno dei motivi principali di portare la statua in processione, fu quello di raccogliere denaro per poter ricostruire il seminario vescovile, ma non si riuscì a raccogliere denaro sufficiente. Tre anni dopo, in occasione del settimo centenario dell’arrivo dei Carmelitani nella chiesa dell’Annunziata, avvenne il ventiduesimo trasporto; la Madonna rimase in Cattedrale dal 13 al 20 agosto e la città fu riempita di fiori e di drappi sui balconi, illuminata a festa…. ”
Francesco Genovese