IMG_5970Si è svolta venerdì pomeriggio presso la biblioteca Fardelliana, la presentazione del libro “L’Eucaristia Mafiosa” edito da navarra editore, e scritto dal giovane e bravo Salvo Ognibene.

Poca gente, pochi ma buoni aggiungo io. La presentazione moderata da Natale Salvo, ha visto gli interventi di Augusto Cavadi, noto filosofo e teologo,   il sottoscritto e ovviamente l’autore del libro.

Il libro affronta il controverso rapporto tra mafia e Chiesa cattolica, analizzando non solo i silenzi e le omissioni di una Chiesa connivente ma anche dando voce ai tanti preti coraggiosi che, seguendo l’esempio di padre Puglisi e di don Peppe Diana, in contesti difficili predicano insieme cattolicesimo e legalità.

L’eucaristia mafiosa parte dagli elementi storici, per poi approfondire alcune dinamiche che contraddistinguono il controverso rapporto tra mafia e Chiesa: la presenza della criminalità nella gestione delle processioni religiose; i funerali in grande stile dei capi clan; la “tradizione” di tenere importanti riunioni nell’ambiente protetto dei luoghi sacri, profittando della odiosa analogia tra la ritualità mafiosa e quella religiosa.

Ognibene indaga le storiche connivenze, ma interroga anche i protagonisti di un’altra Chiesa, indaga la realtà di prima mano, cattura le voci di coloro che, con il loro concreto operato, permettono oggi di rivalutare la posizione del clero, nell’Italia tutta: Monsignor Pennisi; Don Giacomo Ribaudo; Monsignor Silvagni; Don Giacomo Panizza; Don Pino Strangio, Suor Carolina Iavazzo. Preti e suore che hanno preso posizione e hanno fatto del cattolicesimo, ognuno a modo proprio, uno strumento di lotta alle mafie.

Scrive Antonio Nicaso, nell’introduzione al testo: “L’eucaristia mafiosa è un libro in cui le voci della Chiesa sono uno strumento di posizione civile, di scelta e di speranza e fa riflettere sulle collusioni e sui silenzi di tanti altri uomini di Chiesa. Un libro che riapre un dibattito importante e che ci fa capire la necessità di scelte sempre più urgenti e radicali.

IMG_5950Interessantissimi gli interventi di Cavadi, che ha ricordato la figura di Don Pino Puglisi e  ha parlato con trasporto del rapporto tra mafia e chiesa.

Ecco due punti chiave di quanto detto dal prof. Cavadi:

«Da alcuni anni mi capita di discutere dei rapporti fra Chiesa cattolica e mafia in queste zone, per presentare libri miei e di altri colleghi, e ogni volta sono stato colpito dall’assenza radicale di preti e cattolici impegnati organicamente nelle strutture della Diocesi».

«Le ipotesi più ragionevoli – sentenzia il prof. Cavadi – sono due: o abbiamo un clero e un laicato cattolico talmente attrezzato intellettualmente e moralmente da non aver bisogno di nessuna messa … a punto sulla questione oppure le varie comunità cattoliche della zona sono totalmente indifferenti alla problematica (nonostante i richiami degli ultimi tre papi, dell’ultimo in particolare). Confesso che vari, convergenti, indizi mi orientano sulla seconda che ho detto».

Per quanto mi riguarda io ho parlato di processione dei misteri di Trapani, della confraternita di San Michele, di massoneria, di unione maestranze, ma anche di vutate, di attaccamento al denaro e ai contributi e sopratutto dell’identità perduta di questa processione, senza preconcetto alcuno, considerando che il libro parla di altri contesti non uguali ma con delle similitudini non in senso lato con la realtà trapanese. Una chiacchierata interessante con i presenti con cui si è anche aperto un bel dibattito, dove ha spiccato l’intervento di Gaspare Salvatore Savona, figlio di una figura storica della processione dei Misteri, quando la processione esisteva nel vero senso della parola ed era decisamente più semplice dei giorni nostri.

Si è parlato di una processione troppo ancorata ai contributi, che si perde in esasperate vutate legate principalmente ai soldi, dove l’Unione Maestranze è riuscita nel svuotare totalmente l’anima della processione.

Sarebbe stato interessante discutere pubblicamente con qualche membro dell’associazione nata nel 1974, ma non c’era nessuno, nonostante che l’evento sia stato pubblicizzato sulla rete, e sui giornali. Probabilmente il titolo ha spiazzato la gente, oppure la gente ha preferito andare al Palazzo d’Alì dove si svolgeva un evento parallelo sulla figura di Nunzio Nasi, figura storica trapanese, già maestro massone della loggia centrale di Palermo nel 1893, espulso dal grande oriente d’Italia nel 1900 e Presidente della Gran Loggia di Rito Simbolico nel 1902(fonte wikipedia). Sta di fatto che ci si aspettava una partecipazione decisamente più numerosa, visto lo spessore culturale del tema affrontato nel libro.

Schermata-2014-12-17-alle-19.03.05-e1418839528182Ad ogni modo, il dibattito sulla processione dei Misteri, mi ha dato conferma di non essere un visionario nelle mie critiche, e quando al posto delle repliche si alza il muro del silenzio, significa che le critiche mie e di altri, sono lo specchio di quanto è successo quest’anno. Ho anche parlato dell’articolo di Giovanni Cammareri pubblicato su Monitor, la cui provocazione ha fatto alzare ancora di più il muro del silenzio. D’altra parte i componenti dell’Unione Maestranze pensano soltanto alle prossime elezioni della presidenza e del consiglio che si svolgeranno a giugno e per quanto riguarda la debacle dell’edizione 2015, meno se ne parla e meglio è.

Unione Maestranze a parte, visto il tema trattato dal libro, non poteva mancare la chiesa trapanese; sarebbe bastato anche un solo sacerdote in rappresentanza della Diocesi, eppure anche lì c’è stata defezione totale, mentre a Marsala per la presentazione dello stesso libro, ha partecipato anche il Vescovo Mogavero, e a Palermo a palazzo delle Aquile, la presentazione si è svolta in una sala gremita, per non parlare delle varie presentazioni che si sono svolte nel resto d’Italia. Tema scottante? titolo forte? probabilmente molti hanno pensato che il libro fosse un lungo atto d’accusa, eppure basterebbe leggerlo(e tra l’altro è un libro che si legge piacevolmente e tutto d’un fiato) per capire che si tratta semplicemente di una narrazione di fatti esistiti con una serie di interviste rilasciate da esponenti della chiesa all’autore.

Pazienza, a mio avviso, anche se eravamo in pochi, è stato evento culturale di grande spessore, al quale sono fiero di aver partecipato.

Grazie a Natale Salvo per avermi pensato e coinvolto in questa presentazione e complimenti ancora a Salvo Ognibene per l’interessante libro che ha scritto, con semplicità, senza arroganza e con bravura alla pari di tanti affermati e navigati scrittori.

Francesco Genovese

 

ACQUISTA IL LIBRO