Si è conclusa anche per quest’anno la processione dei Misteri di Trapani. Se confrontiamo questa edizione con quella dello scorso anno potremmo affermare che sia stata un’edizione perfetta, anche perchè sarebbe stato davvero difficile fare peggio. La tempistica generale della processione è stata davvero ottimale lungo tutto il percorso perfino nella via Fardella, strada amata da molti trapanesi, ma di fatto la meno adatta ad essere percorsa dai Sacri gruppi.
Anche la notte, dove i Misteri assumono un fascino unico, si è svolta in modo regolare senza particolari problemi e di conseguenza anche la ripartenza delle processioni, punto cruciale in cui è molto facile perdersi in lungaggini varie, ma non è certo il caso di questa edizione dei Misteri che ha visto entrare l’espressivo gruppo de “La Separazione” alle 8 in punto come da programma e via via tutti gli altri.
Anche la pioggia è stata coprotagonista insieme ai suoni, ai colori ed agli odori caratteristici della processione dei Misteri, che ha sicuramente segnato l’andatura dei Gruppi lungo il corso Vittorio Emanuele e che ha accompagnato in modo copioso l’entrata dei gruppi de “La flagellazione” e “La coronazione di spine”, pioggia che poi ha fatto spazio al sole e di conseguenza ha dato più tempo a disposizione per l’entrata degli ultimi gruppi.
Se da un lato la tempistica è stata perfetta, non sono mancate di certo le brutture, a cominciare dalla sfilata della protezione civile di Valderice davanti al gonfalone dell’Unione Maestranze. Personalmente credo che la protezione civile, ammesso che ce ne sia di bisogno in una processione, debba stare al servizio della stessa, magari divisa per gruppi e non sicuramente a fare da apertura al lungo corteo dei Misteri, con tanto di “annacamenti” vari a tempo di musica: preferivo sicuramente quando ad aprire la processione c’erano i cappucci della Confraternita di San Michele e non questa “confraternita” della bruttezza con i giubbotti fosforescenti.
Tra le altre brutture va segnalato, anche per quest’anno, la presenza di “sponsor” sulle divise di alcune bande presenti in processione, che rimarcano maggiormente quello che è l’aspetto economico del venerdì Santo, componente sempre più presente tra i Sacri gruppi.
Per il resto è stata la processione di sempre, tra una battuta e l’altra davanti attività delle varie categorie, sedi dei ceti e le solite vutate “al miglior offerente”, con le lungaggini di qualche ceto che hanno creato qualche “sfilacciamento” tra un gruppo e l’altro sopratutto in Corso Italia e in via Spalti.
Non sono mancati i momenti emozionanti di fede, come i consueti protagonismi e le parate varie. Del resto ormai è cosa certa che questa processione, più passa il tempo e più perde pezzi, perché, dove magari si è recuperato nella tempistica generale, si è perso nel contenuto e nell’estetica e quindi non si può di certo affermare di aver assistito ad una processione perfetta in senso assoluto, ma ad una bella processione migliore dello scorso anno, dove dal punto di vista organizzativo tutto è andato bene grazie alla coesione e alla sinergia tra i vari ceti componenti l’Unione Maestranze: un buon inizio per il futuro.
E se proprio vogliamo che questa processione continui ad emozionarci e a regalarci sensazioni uniche, bisogna pensare al futuro, ma non bisogna mai smettere di guardare al passato(quello buono si intende), quando la processione dei Misteri raccontava passione e morte di Cristo con semplicità, senza protagonismi particolari: fede, devozione e perché no, anche quel pizzico di folklore che nel corso degli anni ha reso unica questa nostra processione.
Tornando ai riti della Settimana Santa, la chiesa del Purgatorio si riempirà nuovamente domani alle 17 con la S.Messa di Pasqua con le maestranze presieduta dal Vescovo Fragnelli, a cui seguirà la processione del Risorto alle 18, mentre nel resto d’Italia, le processioni del Risorto, si svolgono sicuramente la mattina presto, ma qui a Trapani come è risaputo, la normalità non è certo di casa.
Francesco Genovese