img_0393Oggi alle 17.30, nella chiesa del Purgatorio, si terrà la prima scinnuta che apre il sipario ai riti quaresimali che precedono l’attesa settimana Santa.

I gruppi di oggi saranno quattro: “La lavanda dei piedi”, “Gesù nell’orto”, “L’arresto” e “La caduta al Cedron” rispettivamente appartenenti ai ceti dei pescatori, ortolani, metallurgici e naviganti. Ad intonare il repertorio funebre nella piazza antistante la chiesa sarà la banda musicale di Calatafimi fino alle 18.30, ora in cui, nella chiesa del Collegio inizierà la stazione quaresimale presieduta dal vicario generale Mons Liborio Palmeri, con l’ufficio liturgico diocesano e le parrocchie di San Michele Arcangelo, Cristo Re, San Giovanni Battista e Madonna di Fatima.

Dopo una breve liturgia animata dalla corale Cristo re, i fedeli inizieranno un breve pellegrinaggio verso il Purgatorio, dove come di consueto verrà concelebrata la Messa con le corali di San Michele. Al termine della funzione ci sarà una nuova esibizione della banda musicale, ad intonare le caratteristiche marce funebri che faranno da colonna sonora principale a tutti i giorni a venire fino all’attesa processione del venerdì Santo che quest’anno cade il 29 marzo.

Anticamente la prima Scinnuta spettava al solo gruppo “Gesù nell’orto”, per poi essere sostituito nel dopoguerra da “La caduta al Cedron”, fino ad arrivare ai giorni nostri in cui i gruppi di turno sono quattro. Di conseguenza anche nelle altre Scinnute(tranne che per l’Ascesa al Calvario e l’Addolorata), la discutibile tendenza è quella svolgere Scinnute a più gruppi, stravolgendo il senso originario di ciò che erano le discese quaresimali.

Probabilmente questa tendenza è legata a motivi di natura economica, anche se non va sottovalutata la componente esibizionistica da parte di alcuni ceti. Fortunatamente, il passare del tempo ha anche portato dei cambiamenti positivi, come la crescente presenza di fedeli durante la messa e l’introduzione delle Stazioni quaresimali.

Per il resto è tutto un copione già scritto fatto di suoni,  odori e colori che riempiono di fascino  il periodo più atteso per i tanti trapanesi devoti che ruotano attorno al cosidetto “mondo dei Misteri”; si perché il rito delle Scinnute, oltre ad essere un periodo di preparazione spirituale verso la Pasqua, rappresenta un qualcosa che vive dentro le radici più profonde di una devozione popolare che va aldilà della devozione religiosa, e che nella storia di questa città si è sempre tramandata di generazione in generazione, con i naturali cambiamenti dettati dal tempo.

Francesco Genovese

PUBBLICATO SU LA SICILIA DEL 15/02/2013