Inizia oggi pomeriggio l’ultima settimana di Scinnute nella chiesa del Purgatorio con la Madre Pietà dei Massari, la cui processione è curata dagli “Eredi facchini di Piano San Rocco”. Come di consueto, alle 17.30 ci sarà l’esibizione della banda musicale “Città di Paceco”, a cui seguirà la recita del rosario e la Santa Messa, e a seguire le tristi note funebri metteranno un punto alla prima delle tre Scinnute dedicate a Maria SS Addolorata. Questo è il ventesimo anno consecutivo che la banda diretta dal Maestro Claudio Maltese accompagna la Sacra Icona della Pietà dei Massari in processione, e in occasione della Scinnuta di oggi, il comitato dei Massari si scambierà con la banda un ricordo ufficiale di questi venti anni di collaborazione e di stima, che vanno aldilà della mera remunerazione.
L’antico quadro della Pietà dei Massari è risalente intorno al 1500 ed è incastonato in una vara in stile neoclassico che contiene nel retro un altro dipinto del Cristo con una corona di spine d’argento. Il comitato che ne cura la processione è composto dalle famiglie Mazzeo, Mistretta, Cordaro, Lombardo e Di Bella, e da un folto numero di devoti e collaboratori. Il quadro della Pietà è di notevole bellezza, specialmente quando viene contornato dai numerosi ex-voto che ogni anno vengono posti su di un pannello trasparente.
Fino al 1934 il quadro veniva custodito presso la casa di una delle cinque famiglie che veniva estratta dal gioco del “tocco”. Dall’anno successivo in poi, la Pietà dei Massari dopo aver cambiato diverse sedi nel corso degli anni, viene custodita in una nicchia a destra dell’altare nella chiesa del Purgatorio per 365 giorni l’anno fino alle 16.00 in punto del martedì Santo, quando verrà portata in spalla dai devoti lungo le strade della città per rinnovare una processione antica ed emozionante in cui la fede e il folklore diventano un tutt’uno. Domani sarà il turno invece della Madre Pietà del Popolo, la cui processione è curata dal ceto dei fruttivendoli, mentre venerdì si terrà la sesta e ultima Scinnuta dei Misteri con il simulacro dell’Addolorata.
Francesco Genovese