Tra consigli e divieti, domani è il giorno dei Misteri
Concluse le processioni delle due Pietà, adesso è il turno della processione dei Misteri. Oggi la chiesa del Purgatorio si trasformerà in un vero e proprio cantiere vivente in occasione della vestizione dei Sacri Gruppi e domani dopo un’attesa lunga un anno, i misteri percorreranno le strade della città per scrivere l’ennesima pagina di storia….sempre più monca della propria identità.
E come vuole la storia, anche quest’anno non mancano le polemiche. È di qualche giorno fa la notizia che la questura ha espressamente vietato le tradizionali “vutate” per motivi di pubblica sicurezza. È stato un fulmine a ciel sereno visto che ha scatenato parecchie reazioni nell’ambiente dei misteri, i cui componenti hanno manifestato il loro dissenso in nome della tradizione. Sono gli stessi che poche settimane fa, parlando di scinnute, erano i primi a difendere la necessità di un rinnovamento e la non obbligatorietà di lasciare ferme determinate tradizioni.
L’unione maestranze, a fronte del divieto ordinato dalla questura, ha dichiarato che tutti i ceti si atterranno alle regole imposte, eliminando anche se a malincuore, le girate dei gruppi in processione.
Anche le processioni delle due Pietà si sono dovuti attenere a questa imposizione della questura. Di fatto è cambiato poco; mentre prima facevano le battute musicate in determinati punti del percorso girando la vara verso “l’obiettivo”, adesso hanno fatto le battute musicate negli stessi punti, ma SENZA girare la vara. L’ordinanza della Questura a quanto pare escludeva le sedi associative, ma va sottolineato che la composta e ordinata processione della Pietà dei Massari, non ha fatto girate verso le sedi delle altre associazioni componenti l’Unione Maestranze, al contrario della processione della Pietà del popolo che invece non ha rinunciato alla “vutata” davanti ad alcune sedi.
Nonostante ciò, il mondo dei Misteri pur accusando il colpo, ha reclamato l’importanza della “vutata” da un punto di vista tradizionale.
È vero che le “vutate” hanno rappresentato per secoli una componente intrinseca della processione, ma è pur vero che la vutata col passare degli anni è stata totalmente stravolta. Originariamente era una cosa che durava pochi istanti, mentre negli ultimi anni si era trasformata in intere ed estenuanti battute di 8-15 minuti( a volte anche di più); i destinatari erano attività commerciali, case di consoli, sedi dei ceti, e anche persone comuni a fronte di un’offerta.
Personalmente non ho mai apprezzato le “vutate” davanti le sedi associative, poiché le ho sempre ritenute una stupidata, sopratutto quando l’esasperazione dei portatori facevano arrivare le aste quasi dentro le entrate delle suddette sedi, e quindi a mio avviso avrei vietato maggiormente le battute davanti le sedi piuttosto che le tradizionali “vutate” di pochi istanti.
Qualche mese fa il Vescovo Fragnelli aveva dettato le linee guida per le processioni, dove consigliava di limitare le girate per evitare fraintendimenti con gli inchini. Lunedì pomeriggio un comunicato della Diocesi ribadiva ancora una volta questo “invito” e in serata invece è arrivato il divieto da parte del questore.
Da un punto di vista religioso è indubbio che non dovrebbero essere le immagini Sacre ad andare incontro alla gente ma viceversa, e su questo non ci piove; ad esempio il simulacro “Gesù nell’urna” a cura dei pastai, non ha mai fatto “vutate” a nessuno, almeno a mia memoria, nemmeno quando i predecessori di Fragnelli si affacciavano al balcone e apprezzavano quando i Sacri Gruppi si giravano verso di loro.
Da un punto di vista tradizionale invece, si può affermare che la “vutata” è sempre stata una componente, seppur travisata nel tempo, della processione.
Diciamo la verità: le vutate della processione dei misteri non hanno niente a che vedere con gli inchini mafiosi, e questa imposizione è fuori luogo soltanto per questo accostamento improprio; per il resto diciamo che in un certo senso, i componenti dell’Unione Maestranze se la sono cercata, subendo ancora una volta una potatura di un qualcosa che appartiene alla tradizione della processione dei Misteri. Il troppo, stroppia sempre e in questo caso, l’Unione Maestranze non è stata capace di frenare le esagerazioni del passato.
Alla luce di ció, e considerando le altre tradizioni perse per strada negli anni ( imposte dagli altri o volute dagli addetti ai lavori), bisogna a questo punto valutare l’utilità dell’Unione Maestranze, il cui fine dovrebbe essere quello di custodire le tradizioni e invece ogni anno, l’esasperata ricerca della novità, la non conoscenza della storia, la noncuranza, e la voglia di apparire di certuni, hanno portato a perdere totalmente l’identità di questa processione.
Il divieto alle “vutate” protrebbe aprire le porte a tanti e tanti altri ulteriori divieti, ai quali l’Unione Maestranze sarà incapace di reagire poiché in tutti questi anni ha dimostrato di non essere capace di mantenere le tradizioni ma di perderle o di stravolgerle, se non addirittura di introdurre nuove bizzarri riti che agli occhi delle nuove generazioni appaiono come un qualcosa di importante, mentre basterebbe leggere un po’ di storia dei Misteri per capire quanto siano bislacche certe “genialate” da parte di alcuni addetti ai lavori. Eppure ci ritroviamo ogni anno a chiederci quali altre novità i “custodi della tradizione” si inventeranno; nel frattempo la Confraternita di San Michele rimane sempre congelata, le bande rimangono sempre dietro al gruppo e non davanti come succedeva prima, la teatralità di molti addetti ai lavori in termini esibizionistici ha soppiantato la teatralità scenica dei Sacri Gruppi da un punto di vista artistico, anche gli sponsor adesso sono una parte integrante della processione(basta guardare il brutto manifesto della Settimana Santa di quest’anno), e così via (si potrebbe continuare ad libitum).
Ad ogni modo oggi sarà la giornata in cui l’attesa per la processione di domani sarà predominante di fronte a qualsiasi polemica. Soltanto sabato si potranno tirare le somme e giudicare l’edizione 2019 dei Misteri, in attesa di un domani un po’ più florido, anche se il futuro di questa processione è già abbastanza buio.
Francesco Genovese