Si sono conclusi ieri al Purgatorio i riti quaresimali delle Scinnute. La chiesa gremita e così anche la piazza, tra devoti, addetti ai lavori e anche curiosi, tutti lì in onore di Maria Santissima Addolorata, uno dei simboli più tangibili della devozione attorno ai Misteri di Trapani. Il capolavoro del Milanti era disposto davanti l’altare, arricchito dall’antico pugnale e cuore in argento risalente al 1923. Tale ornamento viene utilizzato solo per la Scinnuta, mentre il cuore utilizzato in processione è figlio dell’ottocentesco artigianato trapanese.
Le rose bianche dell’addobbo, donato da una devota, mettevano in luce l’antico simulacro, e in particolar modo l’espressività del volto. Ai piedi della vara tanti omaggi floreali, e un banchetto per la raccolta delle offerte. Fuori dalla chiesa la banda di San Vito Lo Capo ha intonato il repertorio funebre davanti gli occhi di tanti trapanesi nonostante le cattive condizioni meteo di ieri. A seguire il Vescovo Miccichè ha celebrato la Santa Messa nella chiesa gremita e poi ancora gli ultimi refrain di marce funebri hanno messo fine ai riti quaresimali. Domani nella chiesa del Purgatorio verrà effettuato lo spostamento dei gruppi, come avviene ogni anno, per rendere più agevole la fase di preparazione, con al centro la Madre Pietà dei Massari che uscirà in processione martedì prossimo. In vista della processione dei Misteri, giovedi scorso si è riunita l’assemblea dei capi-console per approvare il regolamento della processione che anche quest’anno prevede delle sanzioni nel caso in cui non venga rispettato.
Manca davvero poco per rinnovare le tradizioni più sentite del popolo trapanese; le strade del centro non aspettano altro che il caratteristico “ciauru di cira”, il suono dei tamburi, e le annacate a tempo di marce funebri: la settimana Santa è alle porte.
Francesco Genovese